11 gennaio 2007

Strage di Erba, c'è la svolta! Confessione da parte dei coniugi Romano



Una «sostanziale confessione», secondo le indiscrezioni che filtrano dalla Procura. Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi fermati ad un mese dalla strage di Erba, si sarebbero piegati a un nuovo, lunghissimo, interrogatorio e alle prove raccolte dai carabinieri del Ris. Anche l’avvocato della difesa Pietro Troiano parla di «parziali ammissioni», riconosce che i due «non hanno confermato la stessa versione dell'altro giorno».

A rafforzare i sospetti nei confronti dei due vicini di casa sarebbero stati tre elementi. Innanzitutto il racconto del sopravvissuto Frigerio (sulla cui attendibilità, dopo quel che ha passato, proprio mercoledì sera è stata depositata una consulenza di uno psichiatra nominato dalla Procura). E poi una macchia di sangue trovata sul sedile della Seat Arosa di Olindo Romano e i telefonini dei due accusati: i tabulati hanno evidenziato le cellule che quella sera hanno agganciato dicendo praticamente che mentre avveniva la strage di Erba loro erano in via Diaz.

( www.unita.it )



STRAGE ERBA: AZOUZ, ORA VOGLIO AMMAZZARLI CON LE MIE MANI

"Voglio ammazzarli con le mie mani". Azouz Marzouk, il 25enne tunisino che nella strage di Erba ha perso moglie, figlio di due anni e suocera, non nasconde il suo desiderio di vendetta. Di farsi giustizia da solo. Parole dettate dalla rabbia, dallo sconforto. Solo lunedi' pomeriggio quando i suoi vicini di casa erano stati fermati per il pericolo di inquinamento delle prove, ma soprattutto per quello di fuga, era stato abbastanza pacato, equilibrato: "Non dobbiamo commettere l?errore che e' stato fatto con me", aveva detto alludendo ai sospetti su di lui nelle prime ore. Lui che ha potuto dimostrare la sua estraneita' perche' era in Tunisia. Lui che aveva invitato a "non crocifiggere qualcuno senza essere sicuri delle colpe". Ora quella certezza che l'ha, desidera fargli fare la stessa fine che hanno fatto fare alla mia Raffaella, al mio Youssuf. A mia suocera. E aggiunge: "Io sono uno che vive per la vendetta. Se io faccio una minchiata e finisco in galera dove ci sono quei due bastardi li ammazzo con le mie mani. Queste mani", dice mostrandole insieme a tutta la sua rabbia. Secondo lui la giustizia e' che se uccidi devi essere ucciso. Ho sentito dire che altri detenuti del Bassone hanno giurato che gli faranno la pelle. Non hanno scampo. Hanno finito di vivere. Se non li ammazzano loro, lo faccio io. E infine: "Non me ne vado dall'Italia. Seppellisco i miei in Tunisia e torno. Li ammazzo. Non aspetto il processo".




( www.repubblica.it )



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