Due giovani feriti, di cui uno da armi da taglio, numerose persone sotto shock, un carabiniere contuso, molte auto danneggiate sono il risultato dell'incredibile aggressione che aveva il chiaro segno dell'azione organizzata e premeditata.
Tanto più che già nei giorni precedenti si erano verificati atti intimidatori nei confronti dei frequentatori di Villa Ada anche con danneggiamenti alle auto in sosta. Episodi di cui erano state informate le forze dell'ordine.
Ciò che è successo ieri sera a Villa Ada non è un episodio isolato ma la punta di un iceberg che sta diffondendosi in modo preoccupante a Roma e non solo, con ripetute aggressioni al grido "duce, duce!" soprattutto contro giovani, colpevoli solo di palesare - magari nell'abbigliamento o nel taglio dei capelli - un aspetto di sinistra.
Sta prendendo pericolosamente campo un nuovo estremismo di destra che inneggia all'ideologia fascista, esalta e pratica la violenza squadristica. Di fronte a questa minaccia è responsabilità di tutti non abbassare la guardia, e rilanciare i valori dell'antifascismo su cui si è costruita la nostra democrazia.
E' indispensabile che dalle istituzioni, dalle forze politiche, dall'associazionismo, dai sindacati emerga la più netta condanna di questi episodi di violenza politica che rischiano di riportare il clima del paese indietro ad anni bui che credevamo superati per sempre.
La gravissima intimidazione di ieri sera non impedirà all'Arci di proseguire con ancora più determinazione il suo impegno per promuovere in città e soprattutto fra i giovani opportunità di incontro e di socialità, ed affermare i valori della cultura e del dialogo, della convivenza e della non violenza.
Articolo parte di villaada.org di Paolo Beni, presidente nazionale Arci e Alberto Giustini, presidente Arci Roma a seguito degli attacchi del 28 giugno durante il concerto della Banda Bassotti.
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